Caro don Artemio,
sono un semplice cristiano e scrivo da Cosenza. Le scrivo perché le scene di ordinaria follia accadute in questi giorni nel paesino di Quinto di Treviso mi hanno lasciato perplesso per non dire disgustato e come me penso che abbiano lasciato interdetti molti italiani.
Vedere quella rabbia, quella voglia di distruggere tutto ciò che non è mio ma di altri mi ha fatto venire in mente scene che le democrazie moderne nate dalle macerie di tanti conflitti dovrebbero aver ormai lasciato al giudizio e allo studio degli storici. Penso al Ku Klux Klan, penso ancor prima alla “Notte dei cristalli”, alle leggi razziali di Mussolini per non parlare di ciò che è accaduto in Irlanda ed ex Jugoslavia. Eppure sappiamo che dalla Storia non abbiamo imparato niente tanto che l’uomo cade sempre negli stessi errori ed al peggio non c’è mai fine. La cosa che però più mi ha scosso in questa vicenda sono state le interviste ai cittadini del piccolo paesino veneto. Visi candidi e apparentemente “puliti” esprimevano un odio ingiustificato e allo stesso tempo violento da lasciare sconvolti e senza parole. «Non siamo razzisti ma… Sono loro i veri razzisti, si proprio loro ci stanno portando ad essere razzisti». Eppure in questa “carica dei 101” non si è mai visto un rifugiato perdere la testa e abbandonarsi ad atti violenti. Anzi sono sconvolgenti i loro sguardi sorpresi e impauriti, chissà cosa pensavano davanti a simili scene; sarebbe bello chiederglielo, sicuramente qualche buon operatore lo avrà già fatto nella nuova struttura di accoglienza.
Lascia poi senza parole l’incendio di tutto ciò che serviva ad arredare le case di questi poveri cristi: materassi, carta igienica, piatti, posate ecc. Beni di lusso secondo i Suoi parrocchiani. Certo, in tempo di crisi pulirsi il sedere e dormire su un materasso possono essere considerati tali soprattutto per dei poveri profughi.
Così nel vostro paese e all’interno della Sua parrocchia sono andate di scena barricate e scontri in cui questi bei visi di Quinto non si sono fatti mancare un bel nulla visto che ad un certo punto sono arrivati in loro sostegno quelli della Lega e forse pure qualche simpatizzante di Forza Nuova giusto per disegnare il nuovo volto della destra italiana, in gergo si dice “prove tecniche di trasmissione”.
Caro don Artemio, Lei si chiederà perché sto qui a scriverLe. Sono cristiano Le dicevo all’inizio della lettera anzi cattolico praticante per l’esattezza e guardando queste scene mi chiedevo quanti di questi cittadini di Quinto già questa sera parteciperanno alla messa vespertina della domenica. Quanti saranno in prima fila ad ascoltare il Vangelo del giorno ed a battersi il petto nella parte iniziale della liturgia quando in modo preliminare ci si deve ricordare delle cose sbagliate compiute per poter meglio partecipare al banchetto eucaristico. E’ vero, Lei mi potrà subito cestinare o rispondere scrivendo: “Chi sei tu per giudicare” ma alcune cose non tornano. Scrivendo a Lei è come se stessi ponendo questi interrogativi ai tanti fratelli nella Fede che frequentano le parrocchie da nord a sud. Per esempio, nel vangelo non c’è scritto: «Ama il prossimo tuo come te stesso» oppure «Quello che farete al più piccolo tra voi lo avrete fatto a me » o meglio Lei mi insegna che nel capitolo 25 di Matteo, Gesù dice espressamente: «Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi». Sottolineo «Forestiero e mi avete ospitato ». Allora, chiedo in modo diretto ai fratelli di Quinto di Treviso: «Vi siete comportati da cristiani in questi giorni? A queste parole pronunciate da Gesù Cristo ci dobbiamo credere o dobbiamo considerarle delle barzellette?»
2000 anni e non ci abbiamo capito proprio niente e dentro mi ci metto pure io che Le sto scrivendo caro don Artemio. Anzi io non solo non ci ho capito nulla ma provo pure vergogna come cristiano.
Allora varrebbe la pena, visto che in tanti verranno a messa già stasera, capire se faceva così schifo avere 101 (mica 1000) nuovi vicini di casa. Faceva così paura alle mamme (magari tra queste c’è pure qualche catechista) far giocare i loro bambini in mezzo a questi giovani provenienti dall’altra parte del Mediterraneo? Fa davvero così schifo l’Altro?
Provo molta rabbia caro don Artemio, una rabbia che Lei da prete attento alla Sua comunità sicuramente riesce a capire. Infatti questo sentimento nasce proprio dal mio essere cristiano. Il Veneto è terra di forte religiosità ed è stata anche terra di forte emigrazione. Terra di grandi missionari, preti, monaci, suore e laici che hanno perso la vita nelle tante periferie del Pianeta. Possibile che questo popolo non riesca a guardare alle proprie origini e sia in grado, oggi, nel 2015, di esprimere una così efferata violenza? Ho visto che Lei ha preso posizione sulla questione pronunciando testuali parole riportare dall’Agensir: «Si tratta di dimensioni limitate, benché il problema sia complesso. Almeno localmente andrebbe gestito con lungimiranza e competenza, senza stimolare paure irrazionali e in un dialogo costruttivo tra istituzioni e territorio». Il dialogo non si costruisce con chi fomenta l’odio, con chi ancora oggi inneggia al fascismo e all’odio razziale. Il Papa non più di 8 mesi fa, in merito ai fatti di Tor Sapienza a Roma disse durante l’Angelus: «Cittadini e immigrati, con i rappresentanti delle istituzioni, possono incontrarsi, anche in una sala della parrocchia, e parlare insieme della situazione. L’importante è non cedere alla tentazione dello scontro, respingere ogni violenza. È possibile dialogare, ascoltarsi, progettare insieme, e in questo modo superare il sospetto e il pregiudizio e costruire una convivenza sempre più sicura, pacifica e inclusiva».
A queste parole non ho davvero nulla da aggiungere. Sono sicuro che già nella messa di stasera Lei ripeterà il senso di queste parole ai suoi fedeli. Gliele ripeta a quella mamma che ieri sera in tv teneva in braccio il proprio bambino, al sindaco leghista, a quelli che pensano di aver vinto e invece in realtà hanno perso. Gli dica che è il messaggio del Papa, gli dica che il Vangelo e il sacrificio di Cristo sono cose serie. Gli dica che quei 101 anche se hanno la pelle nera non sono bestie feroci, gli dica che avremmo potuto essere noi quei 101, gli dica che stanno fuggendo dalle guerre e dalla povertà. Gli dica che anche i veneti hanno dovuto emigrare durante il Novecento. Gli dica che bisogna progettare insieme con questi uomini e queste donne arrivati da lontano il futuro dei nostri quartieri e delle nostre comunità parrocchiali. Soprattutto parli ai giovani, gli spieghi che la violenza genera violenza e l’odio razziale ha sempre e solo generato danni durante la Storia. Gli dica che oggi più che mai serve essere uomini e donne in grado di costruire ponti e stabilire relazioni umane e di fratellanza e che le nuove destre non promettono nulla di buono e rischiano di trascinarci in una deriva razziale e sociale senza ritorno. Ma anche se non pronunciasse queste cose ci penseranno le letture del giorno a sintetizzare tutto, per esempio la Prima tratta dal Libro di Geremia: «Dice il Signore, Dio d’Israele, contro i pastori che devono pascere il mio popolo: Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ve ne siete preoccupati; ecco io vi punirò per la malvagità delle vostre opere. Oracolo del Signore».
Fraternamente
Andrea Bevacqua
Cosenza
Grazie Andrea,
ho letto la tua lettera con le lacrime agli occhi e tanta angoscia perche` esprime esattamente cio` che provo nel cuore…purtroppo una situazione simile si ripete anche qui in Australia, quando questo tipo di odio genera violenza siamo davvero al limite, al punto del non ritorno…
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Don Artemio non e` piu` il parroco di Quinto; e` stato trasferito altrove…su questo articolo c’e` il nome del nuovo parroco:
http://www.lavitadelpopolo.it/Chiesa/Parroci-in-diocesi-nuove-nomine-del-Vescovo
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Sono perfettamente d’accordo con la lettera di Andrea Bevagna. Il comportamento di questa gente che forse va pure in chiesa è vergognoso. Gesù è morto in croce per tutti e non vi giustifichera’.
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Difficile non riconoscersi nelle parole di Andrea Bevacqua,
ma poi…..molto facile fare come sempre, cioé girare pagina e continuare ognuno immersi nella nostra quotidianità. Allora mi chiedo, perché la.chiesa non inizia un grande progetto, abbiamo chiese chiuse, canoniche, gente disoccupata con addirittura problemi di mangiare tutti giorni. Allora non viene scontato pertire subito, accogliere, formare onlus, ci sono pure i soldi, cosa manca ancora?
Meglio fare le solite chiacchere oppure qualche Vescovo magari attento alla politica potrebbe darci una mano a partire? Qualcuno una volta ha detto che la fede è importante …….e lo é, ma alle volte i fatti valgono molto di più.
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Classico esempio di persona che parla senza vivere i fatti….. capaci tutti di puntare il dito su vicende che non conoscono….. ne parliamo di tutti quegli italiani onesti che hanno pagato per 50 anni onestamente le tasse e che ora, in un momento di grave difficoltà, si vedono non solo rifiutare aiuti economici ma addirittura aiuti dalla Charitas poiché vi è tutta una prassi cartacea da effettuare ai servizi sociali per avere un pezzo di pane. Questo non è razzismo ma ben peggio…. questo è ODIO nei confronti dello Stato e questo, la storia insegna, porta alle guerre per la libertà !!!
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a proposito di “puntare il dito su vicende che non conoscono”, ma tu delle guerre e della miseria da cui questi scappano invece cosa ne sai di preciso ? E se il governo ti ha rubato per 50 anni tu te la vai a prendere con un poveraccio che sta ancora peggio di te ? Perche’
non vai a bruciare i mobili in casa dei politici che si sono arricchiti alle tue spalle, o di tutti gli imprenditori che hanno aggirato le leggi e non pagano le tasse come dovrebbero, credi che siano 100 rifugiati a rubare allo stato ? Se non sei cretino lo sai anche tu che chi ruba veramente non sono questi disperati, ma non hai le palle di puntare il dito su chi ha il potere e l’arroganza di difendersi pur nel torto, questi invece sono immigrati e disperati, su di loro e’ facile puntare il dito, siete senza palle
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venite a vedere a milano cio che fanno questi immigrati e cosa esigono in nome di che??????????????????? sono perfidi, ti violentano le figlie, picchiano i capitreno e gli agenti dei carabinieri, ma che cazzo ne sapete voi? occupano le case, rubano ed esigono
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ci saranno sicuramente delle persone poco ragguardevoli, come negarlo? ma ci sono anche molte persone bisognose, la maggior parte sicuramente. Dobbiamo quindi negare aiuto anche a questi a causa delle poche mele marcie? Ricordiamoci che in America la mafia c’è…
e non è nata li.
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Personalmente, al Sig. Andrea Bevaqua, ricorderei cosa è successo a Rosarno nel 2010, quando i residenti del luogo aggredirono gruppi di migranti con spari e spranghe. Cosa scrisse, in quell’occasione, al Parroco di Rosarno?
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La cosa strana è vedere come Lei che si definisce un cattolico praticante, faccia già del razzismo con i suoi simili di Quinto di Treviso. Parla senza conoscere i fatti e punta il dito contro tutta una comunità sentendosi superiore. Non male.
Avere 101 nuovi migranti nello stesso stabile, non è come avere 101 nuovi vicini e le spiego anche il perchè; probabilmente Lei non conosce la scabbia o la tubercolosi che sono malattie infettive debellate da parecchi decenni in Italia e se mi permette, non mi sembra il caso di far giocare mio figlio con tali persone anche solo per questi rischi. Vogliamo poi mettere in conto che su 101 persone di etnie diverse ci siano anche dei problemi di ordine pubblico? ma forse lei non ha mai sentito parlare di tutto ciò nella sua perfetta parrocchia di falsi cattolici praticanti.
Prima del finto buonismo, bisogna conoscere i problemi, non è tutto risolvibile con la finta carità cristiana.
Se poi vogliamo parlare di come sia gestita male la questione immigrazione, o su infiltrazioni violente di forza nuova tra la gente comune, o delle mosse politiche per guadagnare voti, questa è un’altra storia e probabilmente siamo tutti d’accordo (lo spero).
Cordialmente
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Caro Andrea, anche io sono uma cristiana cattolica praticante e quello che dici è verissimo e sacrosanto e non posso che essere d’ accordo su tutta la linea con quello che scrivi. Ogni persona è un essere umano e va accettato per quello che è e ad ognuno deve essere data la propria dignità e deve essere rispettato. Io sono mamma di due bambini e sono seriamente preoccupata per tutti questi profughi, ma solo ed unicamente per il fatto che non essendo controllati a livello sanitario e vaccinati possono portare tante malattie qui da noi e contagiare soprattutto i bambini. Questo solo mi preoccupa molto!!! Per il resto sono ben accetti.
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Mi considero “privilegiato” , frutto di una regione che oltre a esportare migranti in massa, seminando in me il Vangelo del Buon Samaritano, mi ha portato in missione, lontano… Qui non c’ e’ altro che fame, malattie e miseria estrema. Oltre ai 30.000 “parrocchiani” in queste condizioni, in 6 mesi ho trovato il modo di accogliere 3.000 deportati. A leggere quello che succede da voi, incomincio a vergognarmi della mia terra di origine.
Con la vostra storia, esperienza, intelligenza e capacita’… vi invito a puntare il dito, il cuore e il coraggio nella direzione corretta. LE PERSONE stanno al di sopra dei confini, colori, razze.
Io sto con Gesu’ che, dopo tutto, ha fatto il miracolino a favore di quella femminuccia straniera..
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Belle parole, molto impostate e supponenti, ottime per fare un po l’attention whore, proprio come i politici che critichi tanto.
Ma tutti i buonisti della domenica che arrivano peggio delle mosche quando succedono cose del genere non hanno un divano o una stanza per ospitare due o tre profughi?
Facile parlare finché la cosa non succede a casa tua.
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In effetti non è una cattiva idea far giocare i propri figli in mezzo a questi giovani. Anche i Padovani facevano giocare i propri figli in Via Anelli a Padova in mezzo a quei tanti giovani che la popolavano.
https://www.google.com/search?es_sm=122&biw=1680&bih=945&tbm=isch&sa=1&q=via+anelli+padova+&oq=via+anelli+padova+&gs_l=img.3..0i30.41465.41465.0.41784.1.1.0.0.0.0.63.63.1.1.0….0…1c.1.64.img..0.1.62.d2KuTxwQbcc
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